Fra naturalismo e femminilità, l’arte di Fede Galizia

Oggi invece di farvi tornare dietro i banchi con qualche ricordo scolastico, vi parliamo di qualcuno di cui a scuola si dimenticano spesso. Chi non ha sentito o magari studiato la figura di Artemisia Gentileschi o di Frida Kahlo (leggi qui)? Siamo quasi sicuri però che dell’arte di Fede Galizia sappiate ben poco.

Purtroppo nei programmi scolastici viene dato ampio spazio solo agli artisti come Caravaggio, Michelangelo, Raffaello e le altre tartarughe ninja, facendo passare il messaggio che di artiste donne ce ne fossero poche o che fossero di minore importanza. Fateci il piacere!

I manuali scolastici non ne parlano? Bene, lo faremo noi! Fra l’altro al Castello del Buonconsiglio di Trento c’è in corso (fino al 24 ottobre) una mostra proprio su Fede Galizia, chi può vada!

Ciliegie su una alzata d’argento con mele selvatiche, Fede Galizia

Cosa vi possiamo di Fede Galizia? Era nata a Milano, qualche anno dopo Caravaggio, probabilmente nel 1578. Figlia di Nunzio, pittore di miniature, apprende dal padre l’arte pittorica, rimanendo però esclusa dalla vita artistica poiché, indovinate un po’, donna.

In ogni caso, nella bottega paterna, scoprì la pittura e la riconobbe come la propria strada professionale. I suoi modelli di riferimento principali furono Parmigianino e Correggio, ma seppe sviluppare presto un suo stile personale. L’arte di Fede Galizia si concentra maggiormente su natura morta, ritratti e scene bibliche. In particolar modo nel ritratto si nota una predilezione al naturalismo nella decisa caratterizzazione fisiognomica.

Giuditta con la testa di Oloferne, Fede Galizia

Fu la prima fra le pittrici ad affrontare il tema di Giuditta e Oloferne nel 1596 con Giuditta con la testa di Oloferne, dipinto in cui indugiò più nella cura di vesti e di gioielli, che nella esaltazione della drammaticità della scena. Dopo di lei ripresero il soggetto Lavinia Fontana (altra donna artista quasi dimenticata) e Artemisia Gentileschi. La scena ritratta vede, infatti, la testa di Oloferne rimanere nell’ombra, mentre Giuditta risplende nel suo sfolgorante abito. Nello stesso modo anche nel Noli me tangere vi è una particolare attenzione alle vesti e all’acconciatura della Maddalena.

Noli me tangere, Fede Galizia | Pinacoteca di Brera

Fede Galizia è stata un’artista versatile, attenta ai dettagli e delicata nelle scelte, che anche nei limiti imposti ha saputo imparare e distinguersi come pittrice.

Noemi Spasari