La Figlia Oscura secondo Maggie Gyllenhaal

La Ferrante fever continua a colpire e questa è la volta del film La Figlia Oscura. Dopo aver riscosso molto successo da parte della critica e dalla stampa straniera, fin dal suo debutto a Venezia 78, è pronto a dividere il pubblico come qualsiasi opera uscita dalla penna di Elena Ferrante.

Forse non saremo mai tutte madri, ma siamo tutte figlie e qui si parla proprio del rapporto che si instaura tra una mamma e la sua bambina piccola o grande che sia. Questa trasposizione dell’omonimo romanzo, formato da neanche 150 pagine, è un viaggio sulla maternità e su tutto quello che le donne non hanno il coraggio, il più delle volte, di dire o di fare. La Figlia Oscura, in inglese The Lost Daughter, è diretto da Maggie Gyllenhaal, al suo debutto alla regia per il grande schermo, ha puntato sul racconto di una donna complessa che in un certo periodo della sua vita ha deciso di cambiare direzione. Questo libro ha colpito così tanto la neoregista che ha chiesto lei personalmente i diritti alla misteriosa scrittrice italiana per rializzarne un film e il permesso di dirigerlo.

Leda come Lenù

Elena Ferrante, come aveva fatto con la tetralogia de L’Amica Geniale, scrive una storia tutta al femminile, dove ci sono donne che affrontano il ruolo di madre in diverso modo. La protagonista è Leda una signora di mezz’età che sta passando una vacanza solitaria in una località di mare in Grecia, le sue giornate sono scandite dalla presenza di una giovane madre Nina e di sua figlia Elena, queste presenze scatenano in lei un malessere legato al suo passato. Quei ricordi che riaffiorano nella sua mente, vengono mostrati con flashback dove una giovane Leda lascia il marito e le due figlie per seguire un’amante ma soprattutto la sua libertà, come Lenù alla fine del terzo libro.

La Figlia Oscura

Questo film è formato ed è impreziosito da interpreti di alto livello, a partire dalla protagonista, il premio Oscar Olivia Colman, che da corpo a Leda, che non riesce a smettere di guardare Nina, interpreta da una magnetica Dakota Johnson. Durante il lungometraggio si vede Leda in età più giovane incarnata da Jessie Buckley, attrice irlandese in continua ascesa. Nel cast principale troviamo anche Ed Harris, il marito della regista Peter Sarsgaard, il giovane Paul Mescal, Dagmara Dominczyk, Oliver Jackson-Cohen e Alba Rohrwacher. Per concludere Maggie Gyllenhaal è riuscita nel difficile compito di riportare sullo schermo le emozioni viscerali che si provano leggendo il romanzo della Ferrante.

Simona Tavola