Prima di Sex Education, di Euphoria, prima di 13 Reasons Why e di tutti quei teen drama dietro cui ci piace tanto versare valli di lacrime e costruire montagne di concetti, c’era My So Called Life. Creata da Winnie Holzman, e prodotta da Edward Zwick e Marshall Herskovitz, andò in onda su ABC dal 25 agosto 1994 al 26 gennaio 1995.
Amicizia, gelosia e risentimenti, amore, abuso di sostanze stupefacenti. Scoperta di sé, stupro e violenza omosessualità e feste dove sgattaiolare quando i genitori vanno a letto. E poi camicie a quadri di flanella, incomprensioni parentali e soprattutto scuola ed educazione.
My So Called Life è probabilmente una serie di cui non avete mai sentito parlare. Soprattutto perché non la trovate nelle classiche piattaforme di streaming più in voga. Ma sapere che è stata il trampolino di lancio di Jared Leto e suo fratello Shannon, che di lì a poco avrebbero fondato i Thirty Seconds to Mars, e di Claire Danes, la Giulietta di Romeo+Juliet, sicuramente vi farà accendere l’interesse.
My So Called Life: le origini e la sinossi
La serie è composta da ben 19 episodi, alla vecchia maniera, e per un certo periodo fu considerata l’antagonista della più fortunata Beverly Hills 90210, che di certo trattava gli argomenti adolescenziali in un modo meno crudo e più risolutivo. Infatti My So Called Life non fu mai trasmessa in televisione, né negli anni ’90 né dopo, e in rete non si trova neanche doppiata o con i sottotitoli in italiano.
Protagonista e voce narrante è Angela Chase (Claire Danes), giovane introspettiva alle prese con le crisi adolescenziali, con una percezione della vita come sfuggente e ambigua. La sua migliore amica è Rayanne Grasse (Allison Joy Courtenay, nata A. J. Langer – oggi Contessa del Devon), popolare, sfrontata, creativa, e con un ottimo guardaroba! Le due formano un trio imperfetto con Rickie Vazquez (Wilson Cruz – l’avvocato di 13 Reasons Why per capirci), gay, portoricano e cattolico che ama mettersi il trucco e si sente a suo agio nel bagno delle ragazze. Rickie ricorda un po’ l’Eric di Sex Education, soprattutto perché condividono la stessa storia familiare, anche se al personaggio di MSCL va a finire peggio. E poi c’è l’impacciato vicino di casa, Brian Krakow (Devon Gummersal) e gli immancabili genitori di Angela, che spesso accorrono per risolvere i problemi dei ragazzi.
Ma non ci siamo scordati del caro vecchio Jared Leto! Il suo personaggio incarna ovviamente il ragazzo sbandato della scuola, Jordan Catalano, musicista e outsider del gruppo, Angela Chase perderà la testa per lui. È interessante una piccola parentesi che si apre nel corso delle puntate intorno al suo personaggio che lo vede alle prese con una latente forma di dislessia.
Perché recuperarla
Insomma, My So Called Life è una serie che scoperchia molti vasi di Pandora. Dalle differenze generazionali fino ai demoni interiori che ingarbugliano le giornate dei giovani. Questi, affacciati per la prima volta nella società, arrancano verso le giuste direzioni, tra gesti folli e scoperte di nuove consapevolezze.
Di certo la serie non va verso conclusioni affrettate e obbligate, come accade nelle serie di oggi che hanno una storia narrativa che tende ad aprirsi, a svolgersi e poi a concludersi. Molte vicende infatti restano aperte e non trovano una conclusione, ed è un vero peccato.
A non mancare nel prodotto perfettamente anni ’90 è ovviamente una playlist musicale azzeccata e degna di nota, dove a darsi il cambio sono i brani dei R.E.M., dei Sonic Youth, dei Buffalo Tom, dei The Lemonheads e molti altri. Tirando le somme, possiamo asserire con assoluta certezza che se siete degli appassionati dei teen drama e delle storie realistiche e mai sensazionalistiche, non potrete fare a meno di inserire My So Called Life nelle vostre Serie TV del cuore.