
Per rimanere a tema con il mese di Halloween oggi Teste d’uovo vi parlerà di Ultima notte a Soho. Questo film, visto in anteprima a Venezia 78, è un thriller psicologico che vuole omaggiare i maestri italiani del brivido come Dario Argento e Mario Bava.

Ultima notte a Soho è tratto da una sceneggiatura originale scritta dallo stesso regista Edgar Wright in coppia con Krysty Wilson-Cairns. La scelta di girarlo, nel cuore di Londra, è una lettera d’amore di Wright nei confronti di Soho, dove ha vissuto per più di 25 anni.
Questo quartiere di notte si trasforma in un luogo intrigante e affascinante, pieno di night club, ma soprattutto oscuro, che neanche le numerose insegne luminose riescono a farne luce.
Prima notte a Soho
La prima sequenza del film mostra la protagonista Eloise, interpretata dalla neozelandese Thomasin McKenzie, che si specchia provando dei vestiti creati da lei e si prepara per trasferirsi a Londra, dove frequenterà una prestigiosa scuola di moda.
L’aspirante stilista è il classico esempio di ragazza venuta dalla campagna, che non riesce a integrarsi con le colleghe del corso più disinvolte. Stanca degli sgarbati comportamenti di Jocasta, la sua coinquilina, lascia lo studentato e va a vivere a casa di una vecchia signora che affitta camere solo a giovani donne single a Soho.
Il gioco degli specchi e dei riflessi
Mentre cala la notte e le luci lampeggianti rosse e blu dell’insegna del vicino ristorante inondano il letto di Eloise, fin dalla sua prima notte, nella casa di Miss Collins, la compianta Diana Rigg nella sua ultima interpretazione, la protagonista si addormenta e si lascia trasportare nel mondo dei sogni.
Qui la ragazza conosce la bionda Sandy, interpretata da Anya Taylor-Joy che lascia i panni di regina degli scacchi per quelli di una giovane cantante piena di talento ma sempre negli anni 60.
Eloise non assiste solo alle avventure notturne di Sandy, come quando si è spettatori, ma si immedesima in lei, in un gioco di scambi dei ruoli che si riflettono negli specchi. Peccato che il mondo dorato della Swinging London si trasforma a breve in un universo pieno di uomini predatori che vogliono solo risucchiare le donne in un bordello infernale.
Quando l’incubo diventa realtà
Eloise purtroppo lo scoprirà a sue spese, perché il passato cupo pieno di fantasmi di Sandy inizierà a intromettersi e ad influenzare il presente anche nella vita reale. Questo è proprio il momento culminante di Ultima notte a Soho, che grazie alle abili mani esperte nella creazione di morti viventi di Edgar Wright, diventa un vero horror della vecchia scuola.
Se si conosce Mario Bava, si può notare la citazione nella realizzazione degli uomini senza volto che abusano di Sandy, che ricordano il killer con il volto bianco di Sei donne per l’assassino. Il regista della Trilogia dei cornetti, omaggia Dario Argento nelle scene più spaventose piene di sangue e con omicidi cruenti nella camera da letto degli orrori.
Ultima notte a Soho per concludere è un film riuscito e che riesce a tenere incollato lo spettatore allo schermo fino allo scioccante finale che ovviamente non vi potrò svelare.
Un thriller in tinte horror, che deve molto alla coppia formata da Thomasin McKenzie e Anya Taylor-Joy dirette da un ispirato Edgar Wright. Un regista attento al ritmo del montaggio e all’estetica, anche se verso il finale forse spinge un po’ troppo in scene splatter prevedibili.
Last night in Soho, questo è il titolo originale, sarà a breve nelle nostre sale, solo al cinema, da Giovedì 4 novembre.
Simona Adele Tavola