
È tornato al cinema uno dei musical più amati di tutti i tempi. Sto parlando dell’acclamato West Side Story. Una storia di amori impossibili, barriere culturali, di rivalità razziali, di povertà e di un mondo schiacciato dai cambiamenti sociali. Questo capolavoro riprende vita grazie alla regia di Steven Spielberg (che si è dichiarato innamorato del musical già da quando era bambino). Il vincitore del Pulitzer Tony Kushner si occupa della sceneggiatura, le coreografie sono di Peck e eseguite sulle note di Bernstein. Rivisitazione dell’indimenticabile musical del 1961, che si rifà all’originale debuttato a per la prima volta a Broadway nel 1957.

West Side Story: un remake dal gusto classico
Dal teatro al cinema, la storia d’amore degli sfortunati amanti, Tony e Maria, che come i protagonisti del dramma Shakespeariano verranno ostacolati dalle loro rispettive famiglie. Sullo sfondo le due gang: gli Sharks, portoricani immigrati e i Jets di New York, rivali nel quartiere malfamato della grande mela. La trama è sempre attuale e potente. Colpisce lo spettatore con la visione cruda e realistica della realtà del Upper West Side, tra sangue e violenza, in un mondo indifferente al degrado e all’ingiustizia. Spielberg si conferma come uno dei registi più originali nel settore, rimanendo fedele a se stesso. È capace di mostrare in modo sincero e senza stravolgimenti la love story più amata di sempre.

Discriminazioni, povertà e violenza nei quartieri disagiati
Dall’alto della sua grande e vasta carriera, ci regala una regia spettacolare, con una fotografia eccezionale ricca di chiaro scuri. Reggendo poi, la frenesia e l’energia dei balli, delle canzoni dal ritmo frizzante e dalle note delicate dal significato estremamente emotivo. La sceneggiatura dedica ampio spazio ai temi scottanti del film: il conflitto razziale, discriminazioni di genere e la mancanza di possibilità di affermarsi e emergere dallo stigma dell’immigrazione. La paura del diverso, sia per etnia che per genere, affiora e si nutre del pregiudizio e della disperazione. Il privilegio bianco si impone sui nemico, sgretolandosi lentamente dalla forza e voglia di rivalsa dei portoricani.

Uniti nel nome dell’America
Un musical denuncia, dove si vuole urlare che, nonostante il mondo li stia schiacciando, i poveri e la gente comune non mollerà, ma anzi risorgerà e combatterà la “vera guerra” contro un sistema capitalistico spietato e crudele. Il popolo scende in strada per affermare i propri diritti, in segno di protesta. Esemplare il glorioso brano “America”, in un sfavillio di colori sgargianti e mosse ritmate, mostrando al contempo le diversità culturali. Le protagoniste sono le donne caratterizzate dal forte carisma e dal carattere pragmatico, mentre gli uomini sono succubi delle loro insicurezze e gelosie.

Un cast di prim’ordine dove primeggiano le interpretazioni di Rachel Zegler, Maria (che rivedremo nel live action di Biancaneve nel ruolo di protagonista) e Ariana DeBose nel ruolo di Anita. Inoltre vi è Ansel Elgort (Tony), David Alvarez (Bernardo), Mike Faist (Riff), Josh Andres Rivera (Chino), e la partecipazione straordinaria di Rita Moreno (che ha interpretato Anita nella versione del 1961, vincendo il premio Oscar).

West Side Story: un tragico amore che supera i confini spazio-tempo
Un film estremamente contemporaneo, che coinvolge emotivamente sia per storie trattate, sia per il ricordo del precedente capolavoro. Le canzoni Maria, America, I Feel Pretty e Tonight ne sono un esempio. Anche la scrittura rimane fedele all’atmosfera e le vicende, senza orpelli inutili ed espedienti kitsch. Una rivisitazione di qualità e che rende giustizia ai predecessori. Un regalo ai fan più malinconici confezionato in maniera sublime, rievocando un classico senza tempo.
