Dimentichiamoci dei Beatles, di John Lennon e quanto di contorno ci sia in questa storia e concentriamoci su lei, l’artista, Yoko Ono.
La figura di Yoko Ono è stata oggetto di numerose discussioni, fin troppo a lungo è stata percepita come “la compagna di John Lennon” e quellachehafattosciogliereiBeatles! Ma in realtà, ancor prima di legarsi al caro Lennon dei Fab Four, l’artista giapponese era ben nota nel panorama artistico.
Yoko Ono nasce a Tokyo il 18 febbraio 1933 (ebbene sì, 89 anni da pochi giorni e ancora spacca). Vediamo insieme in breve il suo percorso artistico.
L’arte di Yoko Ono – alcune opere fondamentali
Ono fu fra i primi membri di Fluxus, quel gruppo internazionale di artisti d’avanguardia che mescolarono insieme – ovviamente negli anni Sessanta – diversi media e discipline artistiche. Fu, inoltre, fra i primi artisti a sperimentare l’arte concettuale, nonché le performance artistiche, insieme a qualche happening.
Fra le sue performance, nota e rimasta nella storia è Cut Piece in cui Ono stava seduta su un palco invitando il pubblico a tagliare parti dei vestiti che aveva addosso.

Yoko Ono esplorerà sempre gli aspetti legati alle dinamiche della partecipazione e della comunicazione. Sostiene che finché esiste dolore nel mondo, non sarà possibile raggiungere la felicità personale in quanto l’esperienza del singolo è collegata a quella di tutti.
Temi centrali dei lavori di Ono sono i concetti di amore e pace, considerati dall’artista l’unica via verso il futuro dell’umanità.
Come dimenticare il bed-in di protesta messo in atto insieme al marito John Lennon? Un nuovo modo di ribellarsi e di invitare alla pace che vide la coppia rimanere a letto per un’intera settimana, invitando giornalisti e amici a dibattere su temi legati al conflitto e alla pace nel mondo.

L’opera We’re All Water, realizzata nel 2006, che consiste in una serie di bottiglie in vetro trasparente riempite d’acqua ed etichettate con nomi di persona, ci mostra come, infondo, siamo tutti uguali.

Sapevate che Yoko Ono ha diretto anche alcuni film sperimentali? Fra questi ottenne un discreto successo No. 4 del 1966, più noto con il titolo Bottoms, film in cui tema principale sono una serie di inquadrature di natiche di persone che passeggiano su una pedana mobile.

Attivismo politico
Non dimentichiamo che Yoko è anche una grande attivista politica, che è entrata nella cultura di massa grazie alle sue provocazioni e alle campagne a favore delle cause femministe e dei diritti LGBT, avendo sempre come fine quello di lanciare un messaggio di pace.
Ancora oggi continua a creare eventi, quadri e installazioni, sempre a favore della pace.
Insomma, Yoko sei proprio una bad ass.
Noemi Spasari